martedì 30 giugno 2015

Appunti sul lavoro su se stessi

Possiamo vedere il processo di crescita interiore come costituito da tre tappe fondamentali: riconosci, accetta e trasforma.
Ogni processo volontario e consapevole di crescita e trasformazione di sé inizia con una fase di conoscenza. Conoscenza della parte, dell'aspetto di noi che desideriamo trasformare e far evolvere. Conoscere presuppone che siamo in grado di disidentificarci, che siamo in grado di osservare le nostre parti interne sapendo che non sono “me”. Da questa posizione disidentificata possiamo iniziare a riconoscere e a stabilire un rapporto con gli aspetti di noi su cui vogliamo lavorare. Possiamo ad esempio dire al nostro interno: “ah, ecco la mia parte arrabbiata”, come se si trattasse di un vecchio amico di cui conosciamo la fisionomia, le abitudini, il modo di pensare e di agire.
Il processo trasformativo richiede lo stabilirsi di una relazione con l'aspetto che vogliamo trasformare. In assenza di questa relazione, la parte o l'energia in noi resta sconosciuta e quindi isolata, scollegata, non comunica con il nostro io cosciente e con le altre nostre parti interne e per questo non può evolvere, né essere influenzata, ma tende a cristallizzarsi. Possiamo avere al nostro interno molte di queste parti sconosciute che agiscono al di fuori della nostra consapevolezza, che ci fanno agire in modo automatico e che ci costringono a risposte emotive poco funzionali. Possono essere parti che non sono cresciute, che pensano e sentono come bambini di pochi anni, o parti che in origine erano aspetti rifiutati andati nell'ombra, che rischiano di diventare malvagie, mostri sconosciuti dentro di noi.
Iniziare quindi a riconoscere queste parti, stabilire un rapporto con esse, farcele amiche, chiamarle con il loro nome, salutarle ogni volta che si fanno sentire, sorridergli e dargli il benvenuto al nostro interno: questi sono atteggiamenti concreti che possiamo imparare a praticare nei confronti delle nostre parti.

Arriviamo così al secondo passo: mano a mano che approfondiamo la conoscenza della nostra parte, che ne comprendiamo l'origine, la storia e le motivazioni, può svilupparsi sempre di più un atteggiamento di accettazione. Dalla conoscenza nasce l'accettazione verso quel tratto del nostro carattere che magari prima detestavamo, o verso quell'emozione da cui prima volevamo stare il più lontano possibile: vediamo queste parti di noi per quello che sono, con benevolenza, senza avversione.
In questa fase ci confrontiamo con un apparente paradosso, che rende molto delicato e difficile questo passaggio: si tratta di accettare qualcosa di noi che vogliamo trasformare. Che senso ha accettare così come sono parti di noi che vogliamo modificare? Non dovremmo forse giudicarle, odiarle, lottare per cambiarle? Il salto di livello a cui ci spinge questo paradosso è la chiave che innesca il processo di trasformazione interiore. Teniamo presente che quando non accettiamo una parte di noi stiamo praticando al nostro interno giudizio, che è una forma di ostilità, e l'ostilità non può favorire processi di trasformazione: rifiuto e giudizio inibiscono, bloccano, congelano i processi evolutivi, mentre cioè che li favorisce è il calore dell'accettazione e dell'amore.
Dall'accettazione, mano a mano che si approfondisce, può nascere l'amore. Possiamo arrivare ad amare quella parte di noi. La conoscenza si trasforma, attraverso l'accettazione, in amore. E l'amore è la vera forza trasformatrice. Quando riusciamo finalmente ad amare una nostra parte, questa tende naturalmente a trasformarsi, ad armonizzarsi con il resto della nostra personalità. L'amore è la forza unitiva per eccellenza a tutti i livelli, il fuoco alchemico che scalda gli elementi e dà il via alla trasformazione. Così al nostro interno possiamo fare degli atti concreti verso le parti di noi che troppo spesso abbiamo rifiutato, giudicato o relegato nell'ombra, e in cui è presente sofferenza: possiamo immaginare di abbracciarle, di cullarle, di prenderci cura di loro irradiandole di amore.

La terza fase che nasce spontaneamente dall'accettazione-amore è quella della trasformazione. Le parti conosciute, accettate e amate si armonizzano, si modificano, si ammorbidiscono, gli spigoli più duri si smussano, gli aspetti negativi vengono lasciati andare perché non sono più necessari e resta il distillato delle qualità già presenti in modo potenziale: di una nostra parte interna arrabbiata può restare il distillato della forza e della determinazione. Questa è la fase in cui siamo in grado di padroneggiare e di gestire i nostri processi interiori, in cui abbiamo attivato il nostro centro, la nostra volontà, e da questo centro possiamo dirigere, armonizzare e trasformare noi stessi.
Queste tre tappe, come abbiamo visto, si dispongono su un continuum, ognuna sfuma nell'altra e in un certo senso ognuna comprende le altre; non sono da intendere come fasi separate ma si compenetrano a vicenda.

Le tre tappe del processo di crescita interiore:

RICONOSCI ( non identificarti, entra in relazione, conosci, chiama con il suo nome, saluta, sorridi, dai il benvenuto )
ACCETTA ( ama, abbraccia, prenditi cura )
TRASFORMA ( possiedi, padroneggia, gestisci, armonizza )

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